Anna Russo

La mia arte nasce con la scrittura.Scrivo da quando ho capito il senso della scrittura. Così dopo aver imparato a scrivere, cosa che è accaduta più o meno intorno ai sei anni, ad otto anni è arrivato il senso della scrittura: a quell’età scoprii che la scrittura era qualcosa che poteva proiettare, quello che avevo nel cuore, più lontano di quanto avrebbero potuto fare le mie parole parlate. Le parole parlate si disperdono nell’aria e molto spesso rimangono inascoltate, invece le parole scritte restano. Puoi far finta di non vederle per anni, ma tanto loro restano lì, mute testimoni di un’eventuale ignoranza. E poi capita sempre quel momento, che io considero pura magia, in cui quelle parole vengono lette e penetrano nel cuore di chi le sta leggendo. E’ questa la magia delle parole.Da questo amore sconfinato, per la scrittura, sono nati dei libri. Ne ho scritti vari. Ho pubblicato con grandi editori come Einaudi, Mursia, Salani...ma quello che davvero ha portato in avanti quest’arte, sono stati i bambini. All’epoca facevo tante conferenze nelle scuole e notavo la sostanziale differenza tra quei ragazzi che non avevano nessuna voglia di aprire un libro e quelli che caparbiamente leggevano .Il fatto strano è che a me, per naturale vocazione, erano più simpatici quelli che si rifiutavano di leggere: quella selvaggia ribellione mi affascinava. Erano ragazzi che consideravo speciali. Avevano una marcia in più e se si fossero per un attimo fermati a leggere qualsiasi frase del Piccolo Principe o Italo Calvino, la loro vita avrebbe fatto un salto in avanti di eoni. Così inventai i bassorilievi a graffio. I bassorilievi cementano gli scritti più belli, ma sono anche una sfida: bisogna impegnarsi per riuscire a leggerli. Avevo raggiunto il mio obiettivo. I bulli della classe si precipitavano a leggerli. Dovevano dimostrare alla classe di essere più capaci in tutto ed allora li vedevi urlare: SI VEDE BENE SOLO CON IL CUORE, L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI! Era una meraviglia, perché quando si rendevano conto di quello che stavano dicendo, non potevano più tornare indietro. Non sarebbero più tornati indietro ne’ in quel momento, né nella loro vita. E adesso che quei ragazzi mi hanno regalato quell’arte, io la porto in giro per il mondo, affinché le grandi frasi che gli uomini hanno scritto, non restino confinate nel buio di un libro, ma brillino alla luce del sole, e diventino così solide e materiche, perché sono le parole più importanti che l’umanità abbia scritto e sono e saranno sempre con noi. Per il MIMUMO-MICROMUSEOMONZA, che mi ha donato questa opportunità, ho deciso di creare l’opera per me più sintetica ed importante: ho inciso nel cemento la poesia SE di Kipling, che non è per nulla un “SE”, ma una certezza vibrante di una determinazione profondissima. Grazie mimumo. Anna RussoLa mia arte nasce con la scrittura. Scrivo da quando ho capito il senso della scrittura. Così dopo aver imparato a scrivere, cosa che è accaduta più o meno intorno ai sei anni, ad otto anni è arrivato il senso della scrittura. A quell’età scoprii che la scrittura era qualcosa che poteva proiettare, quello che avevo nel cuore, più lontano di quanto avrebbero potuto fare le mie parole parlate. Le parole parlate si disperdono nell’aria e molto spesso rimangono inascoltate, invece le parole scritte restano. Puoi far finta di non vederle per anni, ma tanto loro restano lì, mute testimoni di un’eventuale ignoranza. E poi capita sempre quel momento, che io considero pura magia, in cui quelle parole vengono lette e penetrano nel cuore di chi le sta leggendo. E’ questa la magia delle parole. Da questo amore sconfinato, per la scrittura, sono nati dei libri. Ne ho scritti vari. Ho pubblicato con grandi editori come Einaudi, Mursia, Salani, ecc… Ma quello che davvero ha portato in avanti quest’arte, sono stati i bambini. All’epoca facevo tante conferenze nelle scuole e notavo la sostanziale differenza tra quei ragazzi che non avevano nessuna voglia di aprire un libro e quelli che caparbiamente leggevano .Il fatto strano è che a me, per naturale vocazione, erano più simpatici quelli che si rifiutavano di leggere. Era strano, ma quella selvaggia ribellione mi affascinava. Erano ragazzi che consideravo speciali. Avevano una marcia in più e se si fossero per un attimo fermati a leggere qualsiasi frase del Piccolo Principe o Italo Calvino, la loro vita avrebbe fatto un salto in avanti di eoni. Così inventai i bassorilievi a graffio. I bassorilievi cementano gli scritti più belli, ma sono anche una sfida: bisogna impegnarsi per riuscire a leggerli. Avevo raggiunto il mio obiettivo. I bulli della classe si precipitavano a leggerli. Dovevano dimostrare alla classe di essere più capaci in tutto ed allora li vedevi urlare: SI VEDE BENE SOLO CON IL CUORE, L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI! Era una meraviglia, perché quando si rendevano conto di quello che stavano dicendo, non potevano più tornare indietro. Non sarebbero più tornati indietro ne’ in quel momento, né nella loro vita. E adesso che quei ragazzi mi hanno regalato quell’arte, io la porto in giro per il mondo, affinché le grandi frasi che gli uomini hanno scritto, non restino confinate nel buio di un libro, ma brillino alla luce del sole, e diventino così solide e materiche, perché sono le parole più importanti che l’umanità abbia scritto e sono e saranno sempre con noi. Per il mimumo MICROMUSEOMONZA, che mi ha donato questa opportunità, ho deciso di creare l’opera per me più sintetica ed importante. Ho inciso nel cemento la poesia SE di Kipling, che non è per nulla un “SE”, ma una certezza vibrante di una determinazione profondissima.